lunedì 29 ottobre 2007

Lezioni V e VI (a.a. 2007-08)

Queste due lezioni sono state dedicate prevalentemente all'analisi del Determinismo Tecnologico.
La presentazione riassuntiva che segue, relativa a due dei principali artefici del determinismo tecnologico, va approfondita ed integrata con la lettura dei brani antologici presenti nel volume consigliato per l'esame (L.Bifulco-G.Vitiello, Sociologi della Comunicazione, pp. 15-39).

Innis
Lo storico dell’economia Harold Innis, fondatore della Scuola di Toronto, è uno tra i primi studiosi che possiamo citare per comprendere a pieno il determinismo tecnologico.
Sul finire degli anni Trenta, durante i suoi studi sul commercio del legname e della cellulosa, Innis dedusse che senza la carta, e di conseguenza senza giornali, libri, ecc... , mai sarebbe potuta nascere l’economia contemporanea. Tra tutti gli staples, cioè i prodotti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’economia, la carta sembra essere per la società moderna il principale.

Partendo da questa considerazione Innis cominciò a dedicarsi allo studio di come, i vari supporti della comunicazione, avessero avuto un peso determinate nella nascita di diverse formi di organizzazione economica e politica.
Innis riteneva che le forme e i mezzi, caratteristici di varie epoche storiche, attraverso cui la conoscenza veniva diffusa, andavano a costituire la base delle relazioni sociali ed economiche tra gli individui.

Spazio e Tempo
Forme e mezzi di comunicazione, tendono ad agire sulle dimensioni dello spazio e del tempo, differenziandosi per una maggiore propensione per l’una o l’altra dimensione e determinando in questo modo la tipologia di Imperi che si sono succeduti nel tempo

Media che enfatizzano il tempo
solitamente costituiti da materiali pesanti e difficili da trasportare, quindi non permettono un’agevole circolazione delle informazioni favorendo l’accentramento del sapere così come del potere e di conseguenza i monopoli ecclesiastici.
Media che enfatizzano lo spazio
costituiti da materiali leggeri che permettono una rapida circolazione delle notizie su aree anche abbastanza estese, favoriscono la nascita di organizzazioni burocratiche.

L’Impero romano - ad esempio - essendo molto esteso, necessitava di un sistema di trasporto e di comunicazione efficace. Il potere, civile e profano, si fondò su un particolare medium leggero, il papiro, che garantiva una rapida circolazione delle informazioni e permise ai romani di avere un grande controllo degli spazi. Ma non riuscirono altrettanto bene a controllare il tempo, cosa che invece fecero i primi predicatori cristiani attraverso l’uso della pergamena, mezzo non solo più economico, ma anche più durevole. Tutto ciò incrinò il potere dell’impero romano...
(per approfondimenti, pp. 15-25)

McLuhan
Lo studioso canadese Marshall McLuhan ha elaborato, nel corso degli anni sessanta, quella che può essere senz’altro considerata la più famosa teoria generale sui media. L’importanza dei suoi lavori deriva probabilmente, più che dal rigore scientifico con cui propone le sue teorie, dal carattere suggestivo e provocatorio assunto dalle stesse. Più che di una vera e propria “filosofia” o “critica sociologica” dei media, la sua sembra infatti essere un’esplorazione sull’evoluzione degli strumenti tecnologici elaborati dagli uomini nel corso della storia, al fine di produrre comunicazione.
Le sue opere principali sono The Gutenberg Galaxy: the Making of Tipographic Man (1962) e Understanding Media: the Extension of Man (1964), entrambi tradotti in Italia. Si tratta di lavori che uniscono all’indubbia originalità un non certo minor grado di confusione, essendo composti seguendo uno stile che oggi potremmo definire “ipertestuale”, poco lineare e talvolta anche contraddittorio. Ciononostante, si tratta di saggi tra i più popolari della storia della sociologia della comunicazione.
Detto ciò, un tentativo di sistematizzazione delle idee di McLuhan potrebbe apparire un compito assai complesso. Resta però da aggiungere che gli obiettivi di fondo di tutta la sua opera possono essere sintetizzati in modo abbastanza agevole facendo riferimento ad alcuni nodi principali.

I – Il determinismo tecnologico
La posizione teorica generale di McLuhan può essere senz’altro definita come un determinismo tecnologico. Vale a dire che le grandi innovazioni tecnologiche verificatesi nel corso della storia dell’umanità avrebbero avuto, per questo autore, un ruolo primario e determinante nell’influenzare la vita degli uomini, ovvero l’organizzazione sia sociale che psicologica delle loro rispettive epoche.
Per spiegare tale tesi, McLuhan concentra i propri sforzi sull’enorme ruolo svolto dalle tecnologie della comunicazione nella storia dell’umanità, giungendo a sostenere che ogni mutamento sociale verificatosi finora in tale storia, sarebbe stato determinato da un cambiamento tecnologico nei “modi” di comunicare connessi alle tecnologie, più che nei “contenuti” della comunicazione stessa.

Schematizzando, si può dire che le innovazioni tecnologiche fondamentali considerate dallo studioso canadese sono:
1) l’invenzione dell’alfabeto fonetico, che ha dato inizio al predominio della vista, in contrapposizione al mondo prevalentemente auditivo e tattile proprio dell’epoca tribale;
2) l’introduzione della stampa, che ha accelerato il processo messo in moto in precedenza, fornendogli un carattere esplosivo;
3) l’invenzione del telegrafo, nel 1844, che ha dato il via all’epoca che ha condotto all’elettronica, restaurando il vecchio equilibrio sensoriale.
Si hanno così quattro epoche perfettamente definite:
a) tribalismo pre-alfabetico; b) periodo della scrittura (post-Omerico); c) l’età della stampa (dal 1500 al 1900 circa); d) l’era dei mezzi elettronici (iniziata con il Novecento).
Ogni epoca è determinata da una tecnologia che ne rappresenta il motore e ne configura la forma.
McLuhan, evitando esplicitamente di considerare buone o cattive le tecnologie, parte dall’idea che gli strumenti e le macchine presenti sulla terra sono solo estensioni delle estremità e dei sensi dell’uomo, ovvero, che una pala è un’estensione della mano, così come il telefono lo è dell’orecchio e la televisione lo è sia della vista che dell’orecchio. Ed è soprattutto attraverso questa strada che la tecnologia influisce sull’uomo e, in un certo senso, lo domina. È questo il motivo per cui egli sottolinea la necessità di conoscere il meglio possibile le tecnologie di cui disponiamo, piuttosto che criticarle o giudicarle.

II – L’equilibrio sensoriale
Non bisogna però perdere di vista l’idea mcluhaniana secondo cui gli effetti della tecnologia non investono soltanto concetti e opinioni, ma anche e soprattutto i modelli della percezione umana, modificando gli stessi organi di senso di cui gli uomini sono dotati.
L’uomo tribale, ovvero l’uomo prima dell’invenzione dell’alfabeto, era un essere che viveva in un mondo in cui tutti i sensi erano simultanei e in equilibrio reciproco, un mondo chiuso, con una cultura orale strutturata da un dominante senso auditivo della vita. Dato che il mezzo di comunicazione era la parola, la distribuzione della conoscenza tra una persona ed un’altra era simile. Azione e reazione erano simultanee, senza separazione. Lo spazio in cui si muovevano era essenzialmente acustico, senza centro né margini, molto meno analitico e lineare dello spazio visuale. Si trattava insomma di un mondo perfettamente adeguato ad una visione unificata, magica e iconografica della realtà.
In questo stesso spazio acustico si muovevano tuttavia gli ideogrammi e la scrittura egizia, i quali erano però più che altro disegni di realtà.
Come abbiamo già detto, l’estensione di un senso qualsiasi, altera il modo in cui percepiamo il mondo e, pertanto, il modo in cui pensiamo e agiamo. Così, quando cambiano gli strumenti, anche l’uomo cambia con essi. In tal modo, l’inizio della scrittura fonetica ha dato luogo ad una rottura dell’equilibrio tra i sensi della percezione esistenti nel mondo tribale, creando uno squilibrio che si compirà definitivamente soltanto con l’invenzione della stampa. Come sostiene McLuhan in Galassia Gutenberg, “l’alfabeto fonetico, attribuendo un significato astratto al suono e trasponendo i suoni ad un codice visivo, ha fatto sì che gli uomini si potessero vedere sottomessi ad un’esperienza che li andava trasformando”.
Nel mondo tribale i sensi del tatto, del gusto e dell’udito avevano un’importanza molto elevata, che venne frantumato dall’assimilazione dell’alfabeto fonetico. L’equilibrio sensoriale caratteristico della cultura tribale, si disgrega nel momento in cui comincia a predominare la vista. Lo spazio acustico della percezione simultanea di tutti i sensi, organico e integrale, si infrange per dar luogo ad uno spazio pittorico, razionale e uniforme. Per McLuhan, i nostri stessi “concetti occidentali relativi allo spazio e al tempo derivano dall’ambiente creato dalla scoperta della scrittura fonetica, così come tutta la nostra concezione della civiltà occidentale”.

III – Il mezzo è il messaggio
In nessun momento – afferma McLuhan – il contenuto di un messaggio assume un ruolo significativo nel processo comunicativo, esso ha sempre e comunque una funzione secondaria: “fissando la nostra attenzione sul contenuto e non sul mezzo, finiremo col perdere ogni opportunità di poter percepire ed influenzare l’impatto delle nuove tecnologie”. Nella nostra cultura tipografica, scissa, abituata a suddividere le cose come mezzo di controllo, può infastidire che ci venga ricordato che per ciò che concerne gli aspetti operativi e pratici il “medium è il messaggio”, eppure questo è esattamente ciò che intende l’A. Più precisamente, possiamo analizzare tale famosa frase mcluhaniana nel modo seguente:
- innanzitutto, “il mezzo è il messaggio” potrebbe suggerire l’idea che ogni medium crei un suo proprio pubblico, in cui il legame con il mezzo diviene molto più importante di ogni possibile interesse per i contenuti da esso trasmessi. Vale a dire che le persone consumano il proprio mezzo in modo primordiale: un individuo si immerge nel suo giornale o nella sua rivista, parla ore al telefono o consuma televisione, per il puro piacere di farlo;
- il messaggio del mezzo include tutta quella parte della cultura occidentale sulla quale il mezzo ha esercitato un’influenza. Ovvero, il messaggio contenuto nel mezzo non è solo una “tale notizia”, ma viene accompagnato da un aspetto normativo condiviso socialmente dalle persone appartenenti alla nostra stessa cultura.
- infine esso ci indica anche che lo stesso mezzo modella i limiti e le possibilità per la comunicazione del contenuto. Ciò significa che ogni mezzo possiede delle forme e delle potenzialità particolari. Ad esempio, la televisione può essere più adeguata rispetto alla stampa per informare a proposito di una gara di atletica, mentre la stampa sarà più adeguata per informarci su un dibattito politico. In ogni caso, per McLuhan la società è sempre stata strutturata più dalla natura dei media che da quella dell’informazione. Per questo “il mezzo è il messaggio”: il mezzo stesso, il modo in cui diffonde le sue informazioni e influenza la struttura mentale ed emotiva di colui che riceve, è più importante di qualunque messaggio cui possa servire da veicolo.
È possibile insomma affermare che ciò che viene scritto su un giornale è meno importante, da un punto di vista sociale, del fatto che sia stato stampato innumerevoli volte e che sarà letto simultaneamente da molte persone; l’uniformità, la ripetibilità e la simultaneità del mezzo sono molto più significativi del suo contenuto.

IV - Il villaggio globale
Abbiamo visto che la tappa finale del grande processo di sviluppo storico dei media sarebbe quello relativo all’era dell’elettronica, fortemente caratterizzata dalla cosiddetta ri-tribalizzazione. Questo è il senso da attribuire all’affermazione secondo la quale staremmo vivendo in un villaggio globale. La trasformazione del mondo in un villaggio globale significa innanzitutto che chiunque viva nel più remoto dei villaggi è in grado di condurre, grazie alla simultaneità e all’estensione dei mezzi elettronici, una vita così cosmopolita come quella che condurrebbe a Parigi o a New York. In un senso più profondo, tale concetto indica però anche che “le estensioni tecnologiche del nostro sistema nervoso centrale, indotte dall’elettronica, ci stanno sommergendo in una piscina mondiale di movimento di informazione, consentendo all’uomo di incorporare dentro di sé l’intera umanità”. Sembra logico che se la stampa – come fase estrema della cultura alfabetica – de-tribalizza l’uomo (elevando le caratteristiche visive alla loro più alta intensità e producendo così l’individualismo), allora la cultura promossa dalla tecnologia elettronica, al ristabilire l’equilibrio sensoriale, debba produrre un "nuovo tribalismo".
(per approfondimenti, pp. 26-39)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Professore volevo chiederle un'informazione...a causa di un incidente nn posso piu' seguire le sue lezioni fino a meta' novembre,dopo questa data riprendero' a seguirlo,volevo sapere se questo periodo di assenza mi estromette dal poter fare la sua prova intercorso (da premettere che io ho gia' i suoi lbri rigorosamente ORIGINALI)...grazie della sua disponibilita'...a buon rendere...

Anonimo ha detto...

Gentile professore,
io ho sostenuto la prova scritta dell'esame al secondo appello della sessione autunnale,il 25 settembre scorso. Ora dovrei completare con l'orale nella sessione di novembre.
Mi sono ugualmente prenotata.
Vorrei chiederle se dopo esser risultata presente all'appello, devo sostenere l'esame orale mentre gli altri sostengono lo scritto, oppure fare l'orale insieme agli altri alle 14.
Lo chiedo perchè si dia il caso che lo stesso giorno, l'8 nov e alla stessa ora, le 9, io dovrei essere presente all'appello di un altro esame.
La ringrazio.

pecchinenda ha detto...

- per la partecipazione alla prova intercorso non ci sono problemi (indipendentemente dall'"originalità" dei libri e dal numero di presenze al corso);
- per quanto riguarda l'esame del giorno 8 gli orali avranno inizio la mattina stessa (immediatamente dopo lo scritto). se dovesse arrivare in ritardo me lo faccia sapere (anche attraverso qualche suo collega) il giorno stesso dell'esame

Anonimo ha detto...

salve ragazzi.oggi il prof ha spiegato oppura ha fatto vedere il film?
mi dite se giovedi ci sara il corso?se non c'e,quando riprenderanno i corsi visto che la settimana prox ci sono gli esami?

Anonimo ha detto...

Penso che i corsi ripreenderanno dopo la pausa degli esami. Oggi il Prof. voleva far vedere il film Farehneit 451 ma il proiettore non funzionava e quindi c'è stata lezione sulle parti del libro lasciate in sospeso (Debray) la sett. scorsa. Tutto molto molto interessante come sempre

rita88 ha detto...

salve prof volevo chiederle,sempre se è possibile, che giorno mette la prova intercorso.
ovviamente se è possibile anche approssimativamente
grazie per l'enorme sforzo nel trascriverci le lezioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

anonimo dice:
prof...volevo sl dirle....che è un prof meraviglioso....e nn cm quelli attaccati solo alla poltrona.....e apprezzo mlto il suo trascrivere le lezioni sul blog..nonostante aver parlato x ore al corso!!!!!!!!L'ho scritto in forma anonima, per nn apparire una (accattona)

Anonimo ha detto...

Buonasera professore,
ho letto l'articolo apparso sul corriere del mezzogiorno a firma sua. E' stata un'ottima occasione per far leggere di lei a mio padre, il quale ha molto apprezzato la sua capacità comunicativa. Mi auguro di riaverla presto come professore.
Con cordialità
m dm

Anonimo ha detto...

Gentile professore,
ho sostenuto l esame scritto a ottobre,pur avendo seguito il corso non ho potuto sostenere la prova intercorso xkè ero malata,cosi come ogni volta che si presentava opportunità di appello, purtroppo anche questa volta ho una tonsillite con le febbre molot alta.Mi hanno detto che questo è l ultimo appello per poter completare l esame e che se non potessipresentarmi ora a febbraio dovrei ridare l esame per intero compreso lo scritto.Alla prova scritta ho preso B e sarebbe un peccato perdere tutto date le mie difficolta,procurate da problemi di salute efamigliari.Vorrei sapere se è possibile dare l orale a febbraio perchè mi è davvero impossibile alzarmi dal letto

Anonimo ha detto...

ragazzi ma in questa settimana di esami...
il prof tiene i corsi?

Anonimo ha detto...

caro Pecchinenda
ma prima della prova intercosso ci informerà relativamente sulle domande ke affronterà nel test?
O al meno quando si terrà la prova esattamente?GRAZIE

Anonimo ha detto...

Gentile professore,
Vorrei sapere se la prova intercorso ha una data già stabilita,inoltre se è possibile le chiedo di potermi spiegare come è strutturata la prova, insomma qualche informazione in più :D grazie della possibilità che ci offre...

Anonimo ha detto...

Buongiorno Prof,
volevo chiederle un'informazione!!
Siccome ho già sostenuto l'esame scritto nella sessione di luglio ma ieri non ho potuto fare l'esame orale per motivi di salute, a febbraio devo rifare anche lo scritto??E poi se devo fare lo scritto devo utilizzare i libri nuovi per studiare??
Grazie per l'attenzione...
Arrivederci

Anonimo ha detto...

Cordiale Prof.
sono una studentessa del vecchio ordinamento che sta attualmente seguendo il suo corso d'insegnamento. Mi è giunta voce che per noi 'vecchisti' non era prevista la prova scritta per l'esame di Sociologia della Conoscenza e mi chiedevo se invece nel mio caso potessi omologarmi alla tipologia d'esame attuale visto che sto seguendo il corso. Aspetto sua risposta Grazie

Anonimo ha detto...

Egregio professore, ho sestenuto il suo esame con esito negativo nella sessione di giugno,dovrò quindi ripeterlo a febbraio. Mi chiedevo se fosse possibile portare il medesimo programma o devo portare quello previsto per il 2007/08.

Anonimo ha detto...

salve professore...come mai la spiegazione di qsta settimana nn è staessa sul blog????scusi x il disturbo...arrivederci

Anonimo ha detto...

Gentilissimo prof,
è possibile avere maggiori
chiarimenti in merito alla prova
intercorso?
come verrà strutturata? su quali parti del programma verterà?
Nel ringraziarla fin d'ora mi è gradita l'occasione per inviare cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

è davvero un gran professore!