venerdì 17 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
giovedì 2 giugno 2011
giovedì 5 maggio 2011
Sociologia della conoscenza 2010-2011
Yonnet, La ritirata della morte
Tutti coloro che non stanno frequentando il corso e che intendono sostenere la prova d'esame possono prepararsi sui seguenti testi:
P.-L. Landsberg, Teoria sociologica della conoscenza (Ipermedium libri)
G. Pecchinenda, Homunculus (Liguori)
P. Campbell, Padre e memoria (Ipermedium libri)
S. Caldieri, Spazi sintetici (Liguori)
P. Yonnet, La ritirata della morte (Ipermedium libri - in corso di stampa)
Tutti coloro che non stanno frequentando il corso e che intendono sostenere la prova d'esame possono prepararsi sui seguenti testi:
P.-L. Landsberg, Teoria sociologica della conoscenza (Ipermedium libri)
G. Pecchinenda, Homunculus (Liguori)
P. Campbell, Padre e memoria (Ipermedium libri)
S. Caldieri, Spazi sintetici (Liguori)
P. Yonnet, La ritirata della morte (Ipermedium libri - in corso di stampa)
domenica 17 aprile 2011
Raccontare per Essere (2)
Una persona deve inventare o raccontare bugie non al fine di ingannare o comportarsi in mala fede, ma per non lasciar morire la propria immaginazione. Uno ha il bisogno di riferire storie, di raccontare per essere, perché per qualche enigmatica ragione solo il lavoro della memoria trasformata in narrazione è ciò che ci fornisce un’idea di chi siamo: questo lavoro narrativo riguarda la nostra identità personale. Chi sono io? Come sono secondo me stesso? Come sono secondo gli altri? L’idea che ho di me stesso coincide con l’idea che gli altri hanno di me?

Il grande scrittore nordamericano William Maxwell, autore del romanzo Ciao, a domani (Marsilio) sostiene che ciò che attribuiamo alla memoria è una forma di narrazione che si sviluppa nella mente e si trasforma nel momento in cui viene raccontata.
Lo scrittore e neurologo Jesus Ramirez Bermudez, in una conversazione con Arturo Garcia Hernandez a proposito del suo primo romanzo, Paramnesia, parla proprio dell’atto di narrare o raccontare una storia. Parla dei giochi che avvengono nella nostra memoria quando narriamo qualcosa:
“Quando narriamo qualcosa pratichiamo una sorta di decorazione di noi stessi; si verifica una specie di distorsione della memoria, ma non per ragioni aleatorie, bensì per alcune necessità dell’identità personale. Ci creiamo un’identità e dobbiamo mantenerla a tutti i costi, anche se a volte si dissocia da ciò che siamo.” Jesus Ramirez Bermudez sa che la memoria inventa e non riproduce come quando si mette in moto un disco. La memoria è umana e per tanto sentimentale. Non può essere separata dall’emozione.
Lo ha appena raccontato anche il romanziere Günter Grass. Quasi tutti i suoi libri sono autobiografici, ma in Sbucciando la cipolla (Einaudi) egli parla di ciò che non aveva mai detto. “L’autore deve lavorare con i suoi ricordi, con la sua memoria. E sappiamo che la memoria tende ad imbellire le situazioni, a presentare questioni complesse sotto una forma sufficientemente semplice da poter essere narrabili”
Nasce da qui la sua sfiducia nei confronti della propria memoria e dei propri ricordi. Grass avrebbe voluto scrivere tutto in una sola volta. Poi però con il tempo ha cominciato a togliere le sfoglie alla cipolla ed ha cominciato a leggere tra l’una e l’altra, prendendoci gusto. “Inoltre si rendeva possibile qualcosa per niente facile, raccogliere quel bambino dell’anno 1939, una persona così lontana da me, e intraprendere una conversazione con lui.”
Continuiamo a essere come bambini: ad ogni istante inventiamo la nostra realtà. Detlev Ganten sostiene che per capire il ruolo dell’immaginazione nella memoria non c’è niente di meglio che ascoltare dei bambini che narrano le loro esperienze.
Ciononostante, nella creazione dell’opera artistica letteraria – fatta in silenzio e nella solitudine – sembra che le cose accadano in un altro modo; almeno non in maniera così deliberata e cosciente. C’è chi crede che l’io più profondo dello scrittore sia quello che si manifesta al momento della scrittura.
(CONTINUA)L’ io che scrive non è l’io che vive tra le altre cose del mondo. L’io dell’artista è un io interiore, intimo e particolare, che cerca di esprimersi e che non giunge mai a stabilire nessun tipo di relazione con l’io storico, mondano e contingente.
(CONTINUA)
lunedì 4 aprile 2011
Raccontare per Essere
Raccontare per Essere
di Gianfranco Pecchinenda
(introduzione all’edizione italiana di Federico Campbell, Padre e memoria, Ipermedium libri 2011)
«Ho quarant’anni e so che la morte di un padre è un evento che lascia il segno e che la dovrò immortalare, se voglio chiamarmi scrittore». Questa frase, con la quale Alan Bennett sembra quasi voler giustificare il suo dilungarsi sulla figura paterna nel corso della sua delicata e commovente autobiografia,[1] potrebbe essere stata scritta da uno dei tanti autori che lo studioso messicano Federico Campbell analizza in questo bel libro che oggi appare in edizione italiana.
Sarebbero innumerevoli, in effetti, gli esempi nella storia della letteratura in cui traspare, dirompente, l’importanza della figura paterna nella vocazione di uno scrittore. Campbell ne cita molti, moltissimi: dai grandi classici, come Kafka, Dostoevskij, Borges o Rulfo, passando per diversi tra i più significativi autori contemporanei – Carver, Handke, Shepard, Auster, Pamuk, Roth, Franzen e tanti altri ancora – i quali, sempre con grande suggestione, riescono a tradurre, ognuno a suo modo e con la propria cifra stilistica, la ricerca di un rapporto con questa necessaria quanto ingombrante figura, così centrale per la conoscenza del sé quanto per la strutturazione di qualunque tipo di organizzazione sociale.
Se vogliamo, però, i diversi riferimenti al padre che accomunano molti dei capitoli che compongono questo libro, possono essere considerati anche uno spunto, se non un vero e proprio pretesto, per introdurre tutta una serie di altre importanti tematiche, variamente connesse tra loro, che riguardano la memoria, il vissuto temporale, l’identità, la narrazione, l’arte, la scienza. E la letteratura, soprattutto. Sì perché la letteratura – sembra volerci dire Campbell – ha qualcosa di proprio e di specifico da insegnare su molte delle questioni su cui le diverse discipline scientifiche si dibattono da sempre. Molti scrittori, e Proust in tal senso potrebbe essere considerato emblematico, sono stati spesso in grado di comprendere e spiegare alcuni dei meccanismi emotivi connessi al funzionamento del comportamento umano ben prima che tali spiegazioni venissero riconosciute e poi corroborate dalla ricerca scientifica, facendo ricorso alle diverse metodologie ad essa più consona… (continua)
venerdì 25 marzo 2011
Sociologia della conoscenza 2010-2011

Corso di laurea magistrale in Comunicazione Sociale, Politica e Istituzionale
Modulo di Sociologia della Conoscenza (9 CFU)
Prof. Gianfranco Pecchinenda
(II semestre)
Titolo del corso: Conoscenza e Narrazione della Realtà nelle Scienze Sociali
Obiettivi Formativi Specifici
Il corso intende consentire allo studente di acquisire gli strumenti concettuali fondamentali della disciplina. Una particolare attenzione sarà riservata all’analisi critica dei processi di acquisizione e trasmissione della conoscenza connessi alle trasformazioni culturali e ai mutamenti tecnologici in atto nella società contemporanea.
Il corso intende consentire allo studente di acquisire gli strumenti concettuali fondamentali della disciplina. Una particolare attenzione sarà riservata all’analisi critica dei processi di acquisizione e trasmissione della conoscenza connessi alle trasformazioni culturali e ai mutamenti tecnologici in atto nella società contemporanea.
Parte I: La Sociologia della Conoscenza
Il corso tratterà, nelle lezioni introduttive, dei prerequisiti teorici della disciplina, con particolare riferimento ai classici del pensiero sociologico. In una seconda fase saranno analizzati i principali sviluppi verificatisi nell’ambito dell’epistemologia contemporanea.
Il corso tratterà, nelle lezioni introduttive, dei prerequisiti teorici della disciplina, con particolare riferimento ai classici del pensiero sociologico. In una seconda fase saranno analizzati i principali sviluppi verificatisi nell’ambito dell’epistemologia contemporanea.
Parte II: La Conoscenza e la Narrazione dell’Immaginario. La questione della Fiction
Parte III: La Conoscenza e la Narrazione Scientifica. La questione tecnologica
Modalità di svolgimento del corso:
A partire dal 16 marzo 2011, tutti i mercoledì dalle ore 10 alle ore 13 aula magna primo piano e Giovedì dalle ore 11 alle ore 13 aula I-4
Mer. 16 marzo (LEZIONE INTRODUTTIVA)
Mer. 23 marzo – Gio. 24 marzo
Mer. 30 marzo – Gio. 31 marzo
Mer. 6 aprile – Gio. 7 aprile
Mer. 13 aprile – Gio. 14 aprile
Mer. 20 aprile – Gio. 21 aprile
Mer. 27 aprile – Gio. 28 aprile
Mer. 4 maggio – Gio. 5 maggio
Mer. 11 maggio – Gio. 12 maggio
Mer. 18 maggio – Gio. 19 maggio
Mer. 25 maggio (LEZIONE CONCLUSIVA)
Per tutti gli studenti è considerata necessaria un’adeguata conoscenza dei testi indicati tra i “prerequisiti teorici”.
Testi d’esame (Prerequisiti Teorici):K. Marx – F. Engels, La concezione materialistica della storia
E. Durkheim, Le regole del metodo sociologico
M. Weber, L’Etica protestante e lo spirito del Capitalismo
A. Schutz, La fenomenologia del mondo sociale, Il Mulino
P. Berger e Th. Luckmann, La realtà come costruzione sociale, Il Mulino
P.-L. Landsberg, Teoria sociologica della conoscenza, Ipermedium libri
E. Durkheim, Le regole del metodo sociologico
M. Weber, L’Etica protestante e lo spirito del Capitalismo
A. Schutz, La fenomenologia del mondo sociale, Il Mulino
P. Berger e Th. Luckmann, La realtà come costruzione sociale, Il Mulino
P.-L. Landsberg, Teoria sociologica della conoscenza, Ipermedium libri
Il materiale didattico ulteriore, necessario per sostenere l'esame, sarà indicato nel corso delle lezioni.
I testi d’esame, per coloro che non frequenteranno il corso, saranno indicati sul sito www.pecchinenda.blogspot.com a partire dal giorno 27 aprile 2011.
La prova finale per ottenere i crediti (9 CFU) sarà scritta.
giovedì 17 marzo 2011
martedì 22 febbraio 2011
Intervista RADIO UNO
Videogiochi e Sale da Gioco
http://www.radio1.rai.it/dl/radio1/2010/programmi/Page-0e91d0e8-7a5d-4451-bc3b-333255e791c3.html
http://www.radio1.rai.it/dl/radio1/2010/programmi/Page-0e91d0e8-7a5d-4451-bc3b-333255e791c3.html
sabato 29 gennaio 2011
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