martedì 29 gennaio 2008

prova intercorso (2007-08)

Coloro che hanno sostenuto la prova scritta intercorso potranno sostenere la prova orale in una delle seguenti date: giovedì 7 febbraio (ore 11.00); giovedì 21 febbraio (ore 11)

Chi intende prenotarsi per una delle due date indicate può farlo inviando una mail al mio indirizzo (gianfranco.pecchinenda@unina.it)

La lista dei prenotati (vedi sotto) verrà aggiornata periodicamente. Le prenotazioni vanno effettuate entro il 5 febbraio (per la prova del 7 febbraio) o il 19 febbraio (per la prova del 21 febbraio)

Gli studenti che non intendono usufruire di queste date (consigliate!) possono presentarsi in una delle due date ufficiali previste dal calendario della Facoltà (12 e 25 febbraio) senza bisogno di ulteriori prenotazioni

PROVA DEL 7 febbraio ore 11:00
(studenti prenotati)
1)
2) Indiveri Federica
3) Lucci Alessandro
4) Scotto D’Antuono Veronica
5) Conte Maria
6) Lancieri Daniele
7) Ingenito Davide
8) Orecchiuto Carla
9) Sorrentino Anna Carmela
10)Marano Simona
11)Lisbona Gabriella
12)Lisbona Emanuela
13)Avallone Stefania
14)Grata Valentina
15)Manganiello Roberto
16)De Simone Micaela
17)Di Vuolo Annarita
18)Arbace Cinzia
19)Albano Alessia
20)Iovinella Chiara
21)Iuppariello Sabrina
22)Tamburrino Angela
23)Oliviero Marina
24)Travino Roberto
25)Buonanno Carlo
26)Albanese Daniela
27)Saggese Valerio
28)Amici Roberta
29)Ferrara Francesco
30)Scaramuzzo Giovanna
31)Rinaldi Cristina
32)Esposito Marcella
33)Amirante Francesca
34)Borea Antonella
35)Del Prete Rossana
36)Foscarino Marianna
37)Flavia Luca
38)Lanzetta Francesco
39)Delli Veneri Gianmarco
40)Cantile Valentina
41)Belcore Marco
42)Ripoli Claudia
43)Caputo Sara
44)Moles Alessandra
45)Ripoli Marta
46)Paduano Alessandra
47)Riccio Anna
48)Cozzolino Stella
49)Del Mastro Alberta
50)Cardillo Giuseppe
51)Nigri Fabiana
52)Pirozzi Michele
53)Cervo Francesco

PROVA DEL 21 febbraio ore 11:00
(studenti prenotati)
1)Viglione Sara
2)Villani Eleonora
3)Verde Lidia
4)Napoletano Roberta
5)Monaco Salvatore
6)Romano Fabiana
7)Isernia Alessia
8)Nolasco Raffaella
9)Truppo Maria Salvatrice
10)Paone Maria Grazia
11)Recchione Eleonora
12)Di Matteo Gabriele
13)Sorace Emilia
14)Papa Daniela
15)Nocerino Maria Rosaria
16)Raffaele Silvia
17)Battista Samuela
18)Venditti Marco
19)Nastri Alessia
20)Merola Daniela

venerdì 25 gennaio 2008

prova intercorso CPC (2007-08)

La PROVA di Comunicazione e Processi Culturali del 29 gennaio (ore 10:00) si terrà nell'aula II.1 (secondo piano della Facoltà di Sociologia)

Risultano prenotati:

1) Di Meglio Maria 2) Chirico Viviana 3) Del Nastro Alberto 4 ) Scognamiglio Biagio 5) Pochet Scilla 6) Moles Alessandra Asia 7) Lista Emilia 8) Coda Fabrizia 9)Belcore Marco 10)Cervo Francesco 11)Neboso Marianna 12)Sol Davide 13)Sabini Paolo 14)Fiore Alessandro 15)Bassi Federica 16)Valentino Carlo 17)Ponti Carolina 18)Niola Luana 19)Caiazzo Mirko 20)Altruda Virginia 21)Cucino Maria Rosaria 22)Napolitano Antonietta 23)Santorelli Maria Grazia 24)Caliano Eustachio 25)Mauro Manuela 26)Merola Daniela 27)Nigliato Gaetano 28)Di Pascale Antonio 29)Frate Flora 30)De Luca Francesco 31)Panfili Elvira 32)Restaino Pasquale 33)Quattromani Gaetano 34)Viscardi Assunta 35)Vivolo Marco 36)Scognamiglio Biagio 37)Pinto Ottavia

martedì 22 gennaio 2008

Ultime lezioni (2007-2008)

I temi principali trattati nel corso delle ultime ore di lezione sono i seguenti:



- L'approccio sociologico allo studio della memoria;
- definizione di memoria collettiva e memoria storica;
- rapporti tra memoria e oblio;
- il mito e la memoria collettiva;
- la memoria e i media;
- memoria, comunicazione e presentificazione;
- la memoria e la narrazione.


La morte è stata analizzata innanzitutto come indicatore per la comprensione e la spiegazione del comportamento collettivo. Da un punto di vista sociologico la morte si presenta infatti come una cartina di tornasole per comprendere il funzionamento delle istituzioni e i meccanismi che ne consentono la legittimazione.

Oltre a ricordare la centralità dello studio della morte nel lavoro dei grandi autori classici della sociologia, sono state in seguito descritte alcune delle fasi principali che hanno caratterizzato la "storia della morte in Occidente".

In particolare si è fatto riferimento a dei casi idealtipici di "morte tradizionale" e "morte moderna", accennando ad alcuni degli esempi approfonditi nel testo d'esame (esempi tratti da lavori letterari di Georges Duby e Lev Tolstoj).


Infine sono stati presentati i riferimenti teorici principali relativi al volume Videogiochi e Cultura della Simulazione.

- Tali paradigmi sono essenzialmente due: a) il determinismo tecnologico di matrice mcluhaniana b) l'ipotesi di Norbert Elias su Coinvolgimento e Distacco (uno dei punti di contatto più suggestivi relativo a tali teorie riguarda il ri-coinvolgimento tecnologico e la ri-tribalizzazione...).

- va inoltre tenuto presente l'emergere della cosiddetta "cultura della simulazione" (legata ai processi di informatizzazione e digitalizzazione nell'ambito della comunicazione)

- si consiglia di studiare i temi trattati nella prima parte del volume mettendoli in relazione con quelli già affrontati durante l'analisi degli altri testi (con riferimento, in particolare, al tempo e all'individualizzazione)

- nella seconda parte va posta particolare attenzione all'analisi del rapporto gioco-cultura-tecnologia (Huizinga, Ortega y Gasset, Eco e - soprattutto - Turkle) e alla tesi del "Reincanto Tecnologico" del mondo, da studiare in rapporto alla teoria weberiana del "Disincanto".

- L'ultimo capitolo - sull' Homo Game - va considerato come una lettura da cui trarre stimoli per una eventuale discussione critica sul rapporto tra nuove tecnologie e trasformazioni nella costruzione sociale dell'identità nella cultura contemporanea.

lunedì 21 gennaio 2008

prova intercorso (2007-08)

Coloro che hanno sostenuto la prova scritta intercorso potranno sostenere la prova orale in una delle seguenti date: martedì 29 gennaio (ore 10.00); giovedì 7 febbraio (ore 11.00)

Chi intende prenotarsi per una delle due date indicate può farlo inviando una mail al mio indirizzo (gianfranco.pecchinenda@unina.it)

La lista dei prenotati (vedi sotto) verrà aggiornata periodicamente. Le prenotazioni vanno effettuate entro il 24 gennaio (per la prova del 29 gennaio) e il 5 febbraio (per la prova del 7 febbraio)

Gli studenti che non intendono usufruire di queste date possono presentarsi in una delle due date ufficiali previste dal calendario della Facoltà (12 e 25 febbraio) senza bisogno di ulteriori prenotazioni


PROVA DEL 29 gennaio ore 10:00
(studenti prenotati)
1) Di Meglio Maria
2) Chirico Viviana
3) Del Nastro Alberto
4 ) Scognamiglio Biagio
5) Pochet Scilla
6) Moles Alessandra Asia
7) Vista Emilia
8) Coda Fabrizia
9)Belcore Marco
10)Cervo Francesco
11)Neboso Marianna
12)Sol Davide
13)Sabini Paolo
14)Fiore Alessandro
15)Bassi Federica
16)Valentino Carlo
17)Ponti Carolina
18)Niola Luana
19)Caiazzo Mirko
20)Altruda Virginia
21)Cucino Maria Rosaria
22)Napolitano Antonietta
23)Santorelli Maria Grazia
24)Caliano Eustachio
25)Mauro Manuela
26)Merola Daniela
27)Nigliato Gaetano
28)Di Pascale Antonio
29)Frate Flora
30)De Luca Francesco
31)Panfili Elvira
32)Restaino Pasquale
33)Quattromani Gaetano
34)Viscardi Assunta
35)Vivolo Marco
36)Scognamiglio Biagio
37)Pinto Ottavia


PROVA DEL 7 febbraio ore 11:00
(studenti prenotati)
1) Papa Daniela
2) Indiveri Federica
3) Lucci Alessandro
4) Scotto D’Antuono Veronica
5) Conte Maria
6) Lancieri Daniele
7) Ingenito Davide
8) Orecchiuto Carla
9) Sorrentino Anna Carmela
10)Marano Simona
11)Lisbona Gabriella
12)Lisbona Emanuela
13)Avallone Stefania
14)Grata Valentina
15)Manganiello Roberto
16)De Simone Micaela
17)Di Vuolo Annarita
18)Arbace Cinzia
19)Albano Alessia
20)Iovinella Chiara
21)Iuppariello Sabrina
22)Tamburrino Angela
23)Oliviero Marina
24)Travino Roberto
25)Buonanno Carlo
26)Albanese Daniela
27)Saggese Valerio
28)Amici Roberta
29)Ferrara Francesco
30)Scaramuzzo Giovanna
31)Rinaldi Cristina
32)Esposito Marcella
33)Amirante Francesca
34)Borea Antonella
35)Del Prete Rossana
36)Foscarino Marianna
37)Flavia Luca
38)Lanzetta Francesco
39)Delli Veneri Gianmarco

giovedì 10 gennaio 2008

lezioni I e II (gennaio 2008)

I - L'INDIVIDUO

Analisi dei temi trattati in "La morte. Quattro variazioni sul tema" (pp. 9-47)

1) Il concetto di individualizzazione
2) Individuo e società primitive (esempi: i Maori e i Canachi)
3) Individuo e caste indiane (Dumont e Kakar)
4) L'individualizzazione nella cultura greca
5) La parentesi medioevale
6) L'uomo "nuovo" (Agostino, Abelardo, Ockham)

I temi trattati negli ultimi due paragrafi (pp. 47-56), dedicati alle trasformazioni nell'ambito del processo di individualizzazione intervenuti nella contemporaneità, saranno ripresi e analizzati nel corso delle lezioni su "Videogiochi e Cultura della Simulazione".

II - IL TEMPO

Analisi dei temi trattati in "La morte. Quattro variazioni sul tema" (pp. 59-76)

1) La sociologia del tempo
2) Il tempo arcaico (Sahlins e Lévi-Strauss)
3) Il tempo mitico (Mircea Eliade)
4) Il tempo spazializzato (Gurevic)
5) La linearizzazione del tempo nella tradizione giudaico-cristiana
6) Tempo della Chiesa e Tempo del Mercante (Le Goff... continua...

Di seguito trascrivo una sintesi di alcuni concetti preliminari allo studio della sociologia del tempo di cui si è discusso a lezione.

Tra i criteri più primitivi per misurare il tempo vi erano i movimenti del sole, della luna, delle stelle. Oggi noi abbiamo un'immagine precisa delle relazioni e delle regolarità di questi movimenti: i nostri predecessori invece non l'avevano. Essi facevano esperienza di una gran quantità di singoli avvenimenti, senza averne un rapporto chiaro. Se non si possiede un preciso STANDARD (ad esempio l'ora dell'orologio) per determinare temporalmente gli avvenimenti, non si può avere un concetto di tempo come il nostro. E' soltanto lo sviluppo della determinazione temporale nella vita sociale, la progressiva creazione di un "reticolo" integrato di "regolatori temporali" (orologi continui, calendari continui, scale temoprali tipo anni, secoli etc.) ciò che rende in generale possibile l'esperienza del tempo in quanto FLUSSO REGOLARE E UNIFORME.

Appare evidente dunque come il problema fondamentale riguardi LA COSTRUZIONE DI AMBIENTI UMANI sempre più INDIPENDENTI e AUTONOMI rispetto alla natura.
Da questo punto di vista vi è una autonomia relativamente crescente nelle società umane: quanto più l'enclave umana cresce in dimensione e autonomia (nel quadro di più ampi processi di urbanizzazione, commercializzazione e meccanizzazione), tanto più grande diventa la sua DIPENDENZA da strumenti creati dall'uomo con la funzione di STRUMENTI DI MISURAZIONE. E al contempo tanto minore diviene la DIPENDENZA da metri di misura temporali non umani come il movimento della luna, quello del sole, i flussi e i riflussi delle maree.

Nell'ambito di tutte le comunità umane, almeno fino ad una certa epoca storica, la determinazione sociale del tempo non poteva che seguire un modello che, essendo strettamente dipendente dall'evolversi dei ritmi naturali, non poteva che essere circolare.
In una società agraria, ad esmepio, il tempo veniva definito innanzitutto dai ritmi naturali. Il calendario del contadino rispecchiava l'avvicendarsi dei periodi dell'anno e la successione delle stagioni agricole. Presso i Germani i mesi portavano nomi che indicavano i lavori agricoli e le altre attività svolte nelle stesse stagioni agricole. Il mese del maggese (maggio), il mese della falciatura (luglio), quello della semina (settembre), del vino (ottobre) e così via.

Ciò che è più significativo è che questi concetti esprimessero non una tendenza lineare del tempo (dal passato al futuro) ma piuttosto un suo movimento circolare.

Il fatto che il tempo venisse regolato dai cilci naturali, determinava però non solo la dipendenza dell'uomo dalla natura, MA ANCHE LA STRUTTURA SPECIFICA DELLA SUA COSCIENZA. Nella natura non c'è sviluppo o progresso, ma solo REITERAZIONE. C'è una tirannia, quella del suo ritmico e regolare movimento ciclico. E tale Eterno Ritorno lo ritroviamo al centro della vita spirituale almeno fino a tutta l'antichità occidentale e, in gran parte, a tutto il Medioevo.
In tale tipo di società l'INDIVIDUALITA' viene negata, così come ogni tipo di possibile condotta innovatrice. La norma (anzì la virtù), voleva che ognuno si comportasse come tutti gli altri, n modo tradizionale. La vita dell'uomo deve essere una ripetizione continua di atti precedentemente compiuti da altri secondo un MODELLO (un archetipo) di comportamento attribuito ai primi uomini, ai Padri fondatori, agli Eroi o alle Divinità stesse. La reiterazione da parte degli uomini di atti risalenti a un prototipo divino li collega al SACRO.

Tutta l'attività degli uomini, familiare, produttiva, sociale, intima, riceve un SENSO e una SANZIONE in quanto partecipe o meno del sacro, secondi un RITUALE fissato agli inizi dei tempi.

Nella coscienza moderna domina invece un TEMPO VETTORIALE, LINEARE.
Un momento di trasformazione cruciale è dato dal passaggio dal Paganesimo a Cristianesimo nell'Europa Medioevale. L'atteggiamento arcaico verso il tempo non venne però estirpato di punto in bianco, quanto progressivamente messo in secondo piano. Ad esempio il calendario pagano che rifletteva i ritmi naturali, venne via via adattato ai bisogni della liturgia cristiana. L'anno era scandito dalle feste che contrassegnavano gli eventi della vita di Cristo, i giorni sacri. Di conseguenza il calcolo del tempo veniva compiuto contando il numero delle settimane prima e dopo Natale, e così via.

Fino al XIII-XIV secolo gli strumenti di misurazione del tempo erano una rarità. Erano usuali gli orologi solari, quelli a sabbia (clessidre) e ad acqua. I monaci si oriantavano in base al numero di pagine lette o dal numero di salmi recitati. Per la massa della popolazione il principale punto di orientamento nella giornata era il suono delle campane della Chiesa. Le giornate erano divise in una serie di frazioni, le ore canoniche; di solito erano sette, scandite dal tocco dell'orologio della chiesa. Così il corso del tempo veniva controllato dal clero.
Si distingueva la campana della mietitura, quella dello spegnimento del fuoco, quelle del pascolo nei prati. L'intera vita della nascente popolazione pre-urbana era regolata dal suono delle campane, adeguandosi così al ritmo del tempo della Chiesa.

Il predominio del tempo della Chiesa poté durare finché esso corrispose al lento, cadenzato ritmo della vita della società feudale, determinato soprattutto dalla sua natura agraria. Ma al suo interno si sviluppava un altro centro della vita feudale, che si caratterizzava per un ritmo particolare e necessitava di una più rigorosa misurazione del tempo, di un suo più accurato dispendio: LA CITTA'.

I cicli produttivi degli artigiani non erano definiti dall'avvicendarsi delle stagioni. Tra un artigiano e la natura già si interponeva un ambiente artificiale da lui stesso creato. La città diventa portatrice di un nuovo atteggiamento verso il tempo. Sulle torri cittadine vengono posti gli orologi meccanici che soddisfano un'esigenza prima ignota: conoscere eil "tempo esatto" nell'arco di una giornata. Per i MERCANTI IL TEMPO E' DENARO!. L'imprenditore ha bisogno di determinare le ore in cui è attiva la sua bottega. IL TEMPO DIVENTA MISURA DEL LAVORO, diventa un valore essenziale nel processo di produzione.
La città diviene padrona del tempo, sottraendolo alla Chiesa. L'uomo al tempo stesso cessa di essere padrone di un tempo che comincia a scorrere indipendentemente dalle sue attività e da ogni evento concreto. Esso impone una sua tirannia a cui gli uomini sono costretti a sottoporsi.

Intorno al XVII secolo (COME APPROFONDIREMO A PARTIRE DALLA PROSSIMA LEZIONE) si verificano due altri fondamentali passaggi per la storia sociale del tempo occidentale: la dissociazione definitiva dello svolgimento temporale rispetto al tempo divino e sacro (nasce quindi la ricerca di un qualcosa che dia un senso alla sua evoluzione); il secondo consiste nella generalizzaizone del progresso sociale e tecnico.
La visione ciclica del tempo si interrompe drasticamente: l'uomo non è più rivolto all'indietro, alla ricerca nel passato di modelli da seguire, ma si comincia a volgere verso la oramai dilagante categoria di futuro, sostenuta dalla altrettanto dilagante idea di progresso.
L'analisi dell'idea di progresso, unitamente al fenomeno di diffusione della razionalità e del progresso scientifico, diventano centrali per analizzare la cultura del tempo diffusasi nelle società occidentali moderne e le filosofie della storia ad essa collegate.

lezioni XIV e ss. (dicembre 2007)

A beneficio (soprattutto) di coloro che non hanno ancora sostenuto la prova scritta, riporto i principali contenuti delle lezioni di dicembre dedicate a Castells, Lévy e Debord.

Manuel Castells

Manuel Castells è un sociologo spagnolo di formazione classica. Il suo contributo principale allo studio della comunicazione è la considerazione della tecnologia dell’informazione come struttura portante della società contemporanea, che è una società in rete.
Il suo approccio non è tipicamente determinista. Secondo lui, la tecnologia non determina la società, ma fornisce gli apparati utili perché una società possa raggiungere i propri scopi, possa coordinare le pratiche e le relazioni sociali attraverso le proprie istituzioni. Sebbene poi una tecnologia incida ovviamente sull’organizzazione collettiva, la sua adozione dipende dalle scelte arbitrarie dello Stato, degli attori economici, ecc. Si può fare l’esempio di ARPANET, la prima tecnologia che rese possibile network. Fu creata nel 1969. Ma l’esplosione delle reti informatiche si ha tanti anni dopo, solo quando ci si accorge della loro vastissima utilità, soprattutto economica.
Oggi, secondo Castells, impera la logica di rete che è il paradigma tecnologico predominante: l’economia, la cultura, la politica si strutturano in base a network di vario tipo (informazioni, dati, merci, ecc.), sempre dinamici e flessibili.
La nostra è una società informazionale: nonostante l’importanza che ancora oggi conservano gli ambiti sociali ristretti, l’informazione si elabora e trasmette globalmente, e diviene la chiave dell’organizzazione sociale, economica e politica.
Per questo oggi vige il paradigma tecnologico dell’informazione. In base alla gestione delle informazioni si definiscono le relazioni umane ed il coordinamento sociale, nei suoi aspetti principali: produzione, esperienza, potere.
La società moderna è fortemente capitalistica e l’economia capitalistica che si fonda sull’innovazione costante, la globalizzazione di mercati e produzione, il decentramento si sposa con l’organizzazione basata su network. La competizione e la produzione si giocano sulla capacità di gestire reti di informazioni, flussi finanziari, di idee, di snellire la produzione, gli stock di magazzino, di essere flessibili, ecc. Per poter essere sempre competitivi sul mercato.
L’economia capitalista si basa su flussi finanziari in rete e deve confrontarsi con un mercato planetario, mentre il denaro fluisce sempre più nelle reti in forma immateriale. Il capitale viaggia nelle reti simultanee come flusso e informazione, mentre il lavoro rimane concentrato nei luoghi e si regola con il tempo dell’orologio. Il lavoro diviene in generale più tecnologico, individualizzato e frammentato/flessibile. Se ne approfitta chi riesce ad essere più competitivo autoprogrammando il proprio impiego, riuscendo ad acquisire ed a mutare di continuo le proprie competenze.
Lo spazio diviene uno spazio dei flussi: relazioni simultanee in uno spazio scandito dalla condivisione di flussi di informazioni, dati, ecc.
Il tempo diviene senza tempo. Esiste solo un flusso disorganizzato e senza sosta. Non ci sono cicli o progetti storici, ma flussi effimeri e flessibili. Si veda, ad esempio, l’economia del just in time.
Internet, infine, agevola la privatizzazione della socialità: si tende ad isolarsi, e si rincorrono legami deboli che partono dall’IO. Le varie comunità sono fragili e dettate da inclinazioni momentanee e sempre revocabili.

Pierre Lévy
Pierre Lévy è un intellettuale francese che vede nel cyberspazio una grande opportunità d’emancipazione per l’uomo.
La sua impostazione non vuole essere determinista. Secondo lui la tecnologia, che nasce in un contesto socioculturale, non determina la società ma la condiziona. Ovvero, definisce un insieme di possibilità che possono influenzare la strutturazione della società. Ci sono delle opportunità che una tecnica produce, è importante che una società sappia cogliere quelle più vantaggiose.
Non esiste, per Lévy, una ragione pura (a) ed un soggetto trascendentale (b) di stampo kantiano. Cioè: (a) le nostre qualità o categorie cognitive ed esperienziali sono sempre condizionate dalle tecnologie (specie intellettuali); (b) non esiste un soggetto isolato e puro, ma noi siamo sempre frutto del nostro essere parte di collettivi e delle tecnologie che sono alla base del modo di “incontrarsi” di tali collettivi. Le tecnologie intellettuali, che fondano l’immaginazione, la percezione e l’attitudine a operare definiscono quell’ambiente in cui il collettivo e l’individuo dialogano e si formano sulla base della condivisione di idee, rappresentazioni, modi d’agire.
Oggi il cyberspazio è sempre più pervasivo. Per cyberspazio si intende la rete, il nuovo ambiente comunicativo caratterizzato dai computer, dalle informazioni che fluiscono, ecc. La cybercultura è invece l’insieme di valori, attività, conoscenze, competenze della rete.
La comunicazione della rete è del tipo molti-molti, l’informazione viaggia in flussi e l’universo è virtuale (cioè, nel linguaggio di Lévy, ha in potenza nuove e molteplici opportunità).
La cybercultura è un universale senza totalità. Le culture orali erano ristrette al contesto in cui si risiedeva e si comunicava. Non erano dunque universali. La scrittura e gli altri media sono universali, perché vanno oltre il contesto di produzione dei messaggi, ma posseggono significati chiusi, su cui non si può operare e che rimandano al produttore per essere decifrato (totalità). Invece il cyberspazio consente a tutti di raggiungere l’informazione, ma anche di operare su di essa, di modificarla, integrarla, ecc. È questo che consente la formulazione di intelligenze collettive.
Questa intelligenza collettiva, che, secondo Lévy, sarà resa possibile dalla rete è: distribuita ovunque; continuamente valorizzata; coordinata in tempo reale; atta a mobilitare effettivamente tutte le competenze. Si pensa insieme, si contrattano significati, valori, progetti. Ognuno è responsabilizzato e può apportare i propri benefici alla collettività.
Questi collettivi intelligenti sono consorzi immateriali dove discutere ed incontrarsi. Sempre pronti ad adattarsi, a rendere saperi e competenze utili a seconda delle esigenze. Conoscenza, convivenza, relazioni sociali possono godere di nuove chance. Il cervello condiviso può aiutare la formulazione di progetti efficaci.
La politica si potrà gestire nei collettivi intelligenti. Grazie al cyberspazio tutti i cittadini potranno cooperare alla gestione del bene collettivo e definire progetti in tempo reale. Un coro polifonico improvvisato che può continuamente rispondere alle esigenze che si pongono innanzi. Non statica democrazia, dunque, ma demodinamica, sempre in divenire, sempre capace, in potenza, di risolvere collettivamente i problemi.

Guy Debord
Debord è un pensatore rivoluzionario francese che ha vissuto e operato in Francia; le sue teorie hanno conosciuto il periodo di maggiore splendore alla fine degli anni 60.
Fu il fondatore della corrente situazionista che si proponeva di sovvertire l’ordine dominante.
Tra le direzioni di ricerca più significative si collocano il détournement, un processo di risignificazione: scelti degli oggetti culturali, siano essi immagini, opere d’arte o parole, li si assembla in maniera nuova distruggendone il senso originario ed assegnandone uno nuovo; la situazione, intesa come una pianificazione individuale dell’esperienza.
Attraverso la costruzione di situazioni si voleva destrutturare i contesti precostituiti figli dell’ordine dominante; il cinema, come strumento atto al superamento dell’arte e utile ai fini propagandistici del movimento: la creazione di anti-film (schermo nero e assenza di sonoro), tendeva all’autodistruzione del mezzo.

Di chiara prospettiva marxista, il pensiero di Debord è illustrato nelle sue uniche due opere scritte:
La società dello spettacolo del 1967 e i Commentari alla società dello spettacolo del 1988.
E’ appunto il concetto di spettacolo l’innovazione proposta da quest’ultimo. Esso non va inteso meramente come espressione della tirannia dei mass-media: quest’aspetto risulta essere la manifestazione sociale più opprimente, ma non è né l’unica, né la più importante. Lo spettacolo è, piuttosto, il tipo di relazioni interpersonali costruite dalle immagini di una società spettacolarizzata; per questo motivo, esso non è qualcosa di esterno alla società, ma, anzi, è la sua struttura profonda.

Debord mutua da Marx i concetti di a) alienazione e di b) feticismo delle merci.
a) L’espropriazione dei consumatori da parte dei proprietari dei mezzi spettacolari, con la merce divenuta ormai immagine, seducono gli individui con proposte di vita irrealizzabili, creando soggetti alienati.
b) Le merci dunque, ammantate da un’illusorietà che le rende quasi magiche, assumono un valore esclusivamente simbolico conferendogli proprietà salvifiche.

Secondo Debord nella società dello spettacolo è impossibile fare esperienze dirette, condannati come siamo alla condizione di meri spettatori.
Immersi in un flusso ininterrotto di immagini le dimensioni temporali si annullano dando vita ad un tempo congelato che si risolve nella pseudo-ciclicità della produzione spettacolare.

Debord distingue, in momenti diversi, tre tipologie dello spettacolo: lo spettacolare concentrato, tipico delle società totalitarie; lo spettacolare diffuso, caratteristico delle democrazie occidentali; lo spettacolare integrato, attualmente dominante, che fonde le due precedenti esaltandone le diverse qualità.

mercoledì 9 gennaio 2008

prova intercorso (2007-08)

RISULTATI PROVA INTERCORSO (dicembre 2007)

I risultati delle prove sono espressi in lettere
A = 30-28;
B = 27-25;
C = 24-22;
D = 21-18.
INSUFFICIENTE è necessario sostenere la prova scritta


COGNOME NOME MATRIC. VOTO

ACCIETTO NUNZIA 880/648 C
ADAMO MARIA 551/5547 A
AIELLO IVANA 551/5790 D
ALBANESE DANIELA 551/5638 C
ALBANO ALESSIA 551/5584 B
ALTRUDA VIRGINIA 551/5483 A
AMATO ANTONIA 551/765 C
AMATO DANIELE 880/507 B
AMIRANTE FRANCESCA 551/5703 D
AMMENDOLA CLAUDIA 551/6009 B
ANDREASSI SARA 880/649 C
ANTUONI CAROLINA 551/5929 A
ARBACE CINZIA 551/5554 B
ASTARITA CHIARA 551/4585 C
AVALLONE STEFANIA 551/5739 B
BALESTRIERI CARMELA 880/636 A
BALLELLI SIMONE 551/715 B
BALZANO FRANCESCA 551/5880 B
BARBATO ADRIANA 551/5955 B
BASELICA ROSSELLA 551/5450 C
BASSI FEDERICA 880/616 A
BATTISTA SAMUELA B
BELCORE MARCO 551/5863 A
BERCIOUX ROBERTA 880/620 C
BOCCARDI ANGELA C
BOREA ANTONELLA 551/1323 B
BRIGIDA MAURIZIO INSUFFICIENTE
BRUNO ANTONELLA 551/6238 D
BUONANNO CARLO 551/4964 D
BUONOMO ROSA 551/2260 A
CAIAZZO MIRKO 880/214 B
CALIANO EUSTACHIO 551/4364 B
CANTILE VALENTINA 551/3442 B
CAPASSO DAIANA C
CAPOZZOLI IVAN 880/707 C
CAPUOZZO MARIANO 551/5704 INSUFFICIENTE
CAPUTO SARA 551/5528 C
CARBONE LAURA 551/3557 C
CARDILLO GIUSEPPE 880/682 A
CARFORA PELLEGRINO 551/4298 C
CARLINO LUNA 551/2771 C
CARUCCI MARCO 880/514 C
CARUSO ROSANNA 551/5429 C
CATAPANO FABIO 880/665 B
CELENTANO NATALIA 551/3696 C
CERRONE FABIO 551/3254 B
CERVO FRANCESCO B
CHIACCHIO NICOLA 551/5985 C
CHIRICO VIVIANA 551/5519 D
CIARDIELLO ALESSIA 880/635 B
CIARNELLI ROBERTO INSUFFICIENTE
CIMMINO FORTUNA 551/5602 C
CLIENTI GIOVANNA 551/5690 B
CODA FABRIZIA 551/5969 A
COMENTALE ANTONIETTA 551/5844 C
CONSOLE FULVIA 880/613 B
CONTE MARIA 27/22231 B
COX FILOMENA 551/5783 INSUFFICIENTE
COZZOLINO STELLA 551/5029 B
CUCINO MARIA ROSARIA 551/3505 C
CUOZZO FRANCESCO 551/2388 C
D’ALTERIO ANTONIETTA 551/5630 C
D’AMBROSIO ANNA CLELIA 551/4801 D
D’URZO NUNZIA 800/668 C
DE LUCA FRANCESCO 551/4409 B
DE QUATTRO ALESSANDRA 551/5653 A
DE SIMONE MICAELA 551/5512 B
DE SIMONE ROSSELLA 551/4687 B
DE VIVO MARIA 880/615 D
DEL MASTRO ALBERTO 551/5440 A
DEL PRETE ROSSANA 551/5991 A
DELLA RAGIONE LUCA 880/581 B
DELLA SALA NUNZIA 551/5396 INSUFFICIENTE
DELLI VENERI GIANMARCO 880/700 B
DI BERNARDO TAMARA 551/6165 C
DI GIROLAMO CATERINA 880/657 INSUFFICIENTE
DI MAIO ANTONIO 880/638 C
DI MAIO GIUSEPPINA 551/3777 B
DI MARO VALENTINA 551/3919 D
DI MARTINO FRANCESCA 551/3797 A
DI MARTINO RITA 551/4357 C
DI MARZO CARMELA 551/3193 A
DI MATTEO GABRIELE 551/4454 C
DI MEGLIO MARIA 551/153 C
DI PASCALE ANTONIO 880/656 A
DI SIMONE SARA 551/3214 A
DI VUOLO ANNARITA 551/5800 C
ESPOSITO CLAUDIA 551/5617 B
ESPOSITO LIBERATA 551/4680 INSUFFICIENTE
ESPOSITO LUCA 880/201 B
ESPOSITO MARCELLA 880/405 C
ESPOSITO MARIO 880/628 C
FEDERICO FRANCESCA 551/5648 C
FERRARA FRANCESCO 551/4400 B
FESTANTE ARIANNA 551/5826 A
FIORE ALESSANDRO 880/662 B
FOGLIA ELIO 880/633 B
FOSCARINO MARIANNA 551/5892 B
FRATE FLORA 551/2960 A
FREZZA IDA SIMONA C
FUSILLI BRUNO 551/3933 D
GALLO CARLO 551/3293 B
GAROFALO GIOVANNI 880/2530 C
GAVITONE ALESSANDRA 551/4882 B
GIACCA MASSIMO 880/463 C
GIOVINAZZI M. BRIGIDA 551/5855 B
GIUGLIANO GIUSEPPINA 551/3431 B
GRASSO CLAUDIA 551/4445 A
GRATA VALENTINA 551/5864 A
GRAZIANO ADDOLORATA 551/5550 C
GRAZIANO RUBINA 551/4909 INSUFFICIENTE
GRIECO PASQUALE 551/5522 INSUFFICIENTE
GROMPONE DONATELLA 551/5789 D
GUARRACINO SARA 551/5886 C
INDIVERI FEDERICA 551/1501 B
INGENITO DAVIDE 880/678 D
IOVINELLA CHIARA 551/4442 A
IPPOLITO MARIA ROSARIA 551/4639 C
ISERNIA ALESSIA 880/622 A
IUPPARIELLO SABRINA 880/674 B
LA GRECA MARIA LUISA 551/6125 C
LANCIERI DANIELE 880/621 C
LANZETTA FRANCESCO 880/639 B
LAURO ALEXANDRA 880/594 D
LISBONA EMANUELA 551/5849 A
LISBONA GABRIELLA 551/5815 A
LISTA EMILIA 551/5897 B
LOMBARDO SERENA 551/5535 B
LUCA FLAVIA 551/5521 A
LUCCI ALESSANDRO 551/4107 A
LUISE FRANCESCA 551/5764 C
MAIONE ANTONIO 551/6152 C
MAIONE MARIA 551/5629 B
MAISTO ANGELA 880/681 INSUFFICIENTE
MAJELLA EMILIA 551/5852 B
MANGANIELLO ROBERTO 551/6186 B
MANZELLI MARILENA 551/5419 C
MARANO MARIAGRAZIA 551/6021 INSUFFICIENTE
MARANO SIMONA 551/4459 C
MARRONE ADDOLORATA 551/5894 B
MASTELLONE DARIO 551/5187 A
MASTRIANNI STEFANIA 551/5143 INSUFFICIENTE
MAURINO MASSIMILIANO INSUFFICIENTE
MAURO MANUELA 551/5719 A
MAZZA MARIA LAURA 551/5750 B
MAZZARELLA MARIA PIA 551/5745 INSUFFICIENTE
MAZZARELLA ORIELLA 551/5459 B
MAZZONE MICHELE 880/617 B
MEROLA DANIELA 551/5499 A
MIELE MARIA 551/5732 D
MIGLIARDI ANDREINA D
MIRISCIOTTI PAOLA 551/6226 B
MOLES ALESSANDRA ASIA 880/692 A
MONACI FIORENTINA 551/4987 A
MONACO SALVATORE 551/5502 A
MONDA TERESA 551/5831 D
MONTELLA PAOLO 551/4946 A
MONTESCURO ANNA 551/5767 A
MORELLI MADDALENA 551/3134 B
MORLANDO ALESSANDRO 551/5649 B
MORRONE LUCA 551/6036 INSUFFICIENTE
NAPOLETANO ROBERTA 551/5672 B
NAPOLITANO ANTONIETTA 551/5583 B
NASTRI ALESSIA 551/5486 A
NEBOSO MARIANNA 551/5478 B
NESPOLI FULVIO INSUFFICIENTE
NIGLIATO GAETANO 551/5389 D
NIGRI FABIANA 551/62115 B
NIOLA LUANA 551/5982 A
NOCERINO MARIAROSARIA 551/5118 A
NOLASCO RAFFAELLA 551/5644 A
NUNZIATA MARIA 551/5971 INSUFFICIENTE
OBERMAIER FILOMENA 551/5911 B
OLIVIERI VINCENZA 551/3673 D
OLIVIERO MARINA 551/4284 A
ORECCHIUTO CARLA 551/2851 C
ORIZZONTE ANNA 551/5769 B
ORSI IDA 880/582 C
PADUANO ALESSANDRA 880/655 B
PALMIERO FILOMENA 551/5830 A
PANFILI ELVIRA 551/4172 A
PANZA GIOVANNI 880/667 B
PAOLELLA VERONICA 551/4438 B
PAONE MARIA GRAZIA 551/5674 B
PAPA DANIELA 880/301 B
PARISI FLORA 551/5545 D
PARISO UMBERTO 551/5438 INSUFFICIENTE
PASQUA VERONICA 551/6206 B
PECCARINO VALENTINA 551/6055 D
PELUSO FLAVIA 551/5636 B
PENNELLA ENRICA 551/4439 INSUFFICIENTE
PENNETTA MICHELANGELA 551/5250 B
PENNINI VANDA 551/5410 B
PERFETTO NICLA 551/6227 B
PERNA JESSICA C
PESCE GIUSEPPE 551/6063 D
PILONE MANUELA 551/5096 C
PINTO ANTONELLA 551/5518 A
PINTO ANTONIA INSUFFICIENTE
PINTO FORTUNATO 880/653 B
PINTO OTTAVIA 551/5684 A
PIROZZI MICHELE 551/5091 C
PIZZO FEDERICA 551/5710 C
POCHET SCILLA D
PONTI CAROLINA 551/3207 C
QUATTROMANI GAETANO 551/4387 B
RAFFAELE SILVIA 880/664 B
RECCHIONE EMANUELA 551/4510 B
RICARDO SALVIO 551/447 D
RESTA ARMANDO INSUFFICIENTE
RESTAINO PASQUALE 880/152 B
RICCIO ANNA 551/3880 C
RINALDI CRISTINA 80/643 A
ROMANO ANNA 551/3088 B
RICCITIELLO ROSALBA 551/4818 D
RINALDI ROSA 880/693 B
RIPOLI CLAUDIA 880/626 B
RIPOLI MARTA 880/686 B
ROMANIELLO GIACOBBE 551/4338 INSUFFICIENTE
ROMANO FABIANA 551/5959 B
RUOPPOLO FEDERICA 880/629 C
RUSSO ALESSANDRA 551/2827 C
RUSSO ANTONINA 551/5771 B
RUSSO CIRO 551/5586 B
RUSSO ROSA DALILA 551/5960 C
RUSSO ROSA 551/5770 B
RUSSO STEFANIA 551/4512 INSUFFICIENTE
SABINI PAOLO 880/624 C
SAGGESE VALERIO 880/679 D
SALEMI CONCETTA 880/659 D
SANTORELLI MARIA GRAZIA 551/6028 B
SCARAMOZZO GIOVANNA 551/004793 B
SCIVOLI ALESSIA MARIA 551/005179 INSUFFICIENTE
SCOGNAMIGLIO BIAGIO 551/002355 B
SCOGNAMIGLIO CARMEN 551/6013 A
SCOGNAMIGLIO FABIO B
SCOGNAMIGLIO MARIA LIBERA 551/5543 A
SCOGNAMIGLIO STEFANIA 551/4117 C
SCOLORATO CONCETTA 551/3169 B
SCOTTO D'ANTUONO MAURO 551/3405 C
SCOTTO D'ANTUONO VERONICA 551/005878 C
SENATORE ROMINA 551/005599 C
SIGILLO IVANA GIOVANNA 880/671 B
SILVESTRI NUNZIA 551/5851 C
SOL DAVIDE 880/0000673 C
SOMMA ROBERTO 551/5717 B
SORIO MARIA 551/14729 C
SORRENTINO ANNA CARMELA 551/5682 B
SPECCHIO ALESSANDRO 880/634 C
SPERANZA MARIA 551/6024 B
STOEVEKEN ARIANE 551/5781 A
STRAZZULLO MARIA ROSARIA D
TAMBURRINO ANGELA 551/2988 A
TANCREDI MARCO 551/005673 B
TERRACCIANO MARIA GRAZIA 551/005628 C
TOSCANO CONCETTA 551/5460 C
TRAVINO ROBERTO 880/0646 B
TRUPPO MARIA SALVATRICE 551/5700 A
VALENTINO CARLO 880/623 B
VECCHIA ELISA 551/6241 C
VECCHIONE ELENA GIUSEPPINA 551/2188 C
VENDITTI MARCO A
VENDITTO RITA 551/5530 C
VENE PASQUALINA 551/4017 B
VENTURA STELLA CHIARA 551/004412 B
VERDE LIDIA 551/4534 C
VESPOLI ANIELLO 551/005451 B
VETTOLIERE AMALIA 880/000627 B
VIGLIONE SARA 551/4589 D
VILLANI ELEONORA 551/2222 C
VISCARDI ASSUNTA 880/538 C
VITIELLO BARBARA 551/005996 D
VITILLO VALENTINA 880/1632 D
VIVOLO MARCO 551/5795 C
VOLPE GIUSEPPE 880/000647 B
ZAIA GIUSEPPE ELIO 551/004977 C
ZEROBBIO GAETANA 551/6196 D
ZONA MARIANGELA 551/6052 D