lunedì 24 febbraio 2014

Il mio ultimo libro: un omaggio a Emmanuel Bove




Fingere per davvero.
Scritti su Emmanuel Bove e altre menzogne

Gli uomini non vivono solo di verità; hanno bisogno anche della menzogna. Le menzogne dei grandi artisti servono soprattutto a colmare alcune tra le tante insufficienze che caratterizzano le esistenze umane; esse sembrano essere una necessità evolutiva. Emmanuel Bove, uno dei più grandi scrittori del Novecento, è stato uno straordinario interprete degli equilibrismi che i romanzieri devono mettere in atto per raccontare le verità nascoste nel cuore delle finzioni umane. Il punto di partenza delle sue opere di fantasia è quasi sempre la memoria, come a voler ribadire che le cose non sono mai come le vediamo ma come le ricordiamo.





   
BUY on AMAZON

sabato 25 gennaio 2014

LA CONTEMPLAZIONE


Una collaborazione speciale lega l’America del Sud direttamente alla Campania e, in particolare, alla città di Salerno. Si tratta del libro dello scrittore venezuelano Edgar Borges “La contemplazione” che, oltre ad aver vinto il Primo Premio Internacional de Novela Albert Camus, è stato tradotto in italiano dal sociologo napoletano Gianfranco Pecchinenda e che vanta la copertina, per l’edizione italiana, prodotta dalla fotografa di Cava de’ Tirreni Anna Pianura.
“Ho presentato il mio romanzo sia all’istituto Cervantes di Napoli che in alcune librerie di Salerno e ho amato fin dal primo sguardo queste città. Sono luoghi in cui tutto, anche l’oscurità, brilla di bellezza. Ringrazio molto Gianfranco che mi ha anche permesso di conoscere la fotografa Anna Pianura. Potrebbe apparire un luogo comune ma in Campania le donne sono come la loro terra: un punto di partenza che ci richiama sempre” commenta entusiasta Borges.
E sarà anche per l’amore che lo scrittore nutre per questi territori se ha accettato di presenziare nuovamente alla fiera di Roma “Più libri più liberi” che si terrà dal 4 al 6 dicembre nel Palazzo dei congressi di Piazzale Kennedy.
“Ho avuto modo di verificare che tra i lettori italiani c’è un grande interesse per quello che si scrive nell’America Latina – commenta l’autore venezuelano - Tutti gli incontri che ho tenuto in Italia hanno potuto contare un pubblico numeroso e molto partecipativo”.
Ma cosa spinge un autore venezuelano a proporre la sua opera anche in Italia, nonostante l’ampio riscontro già ottenuto nella propria terra? “In America Latina siamo sempre aperti al nuovo; è come se vivessimo giorno dopo giorno alla costruzione di una identità sempre mutevole. Laddove vediamo uno spazio vuoto, siamo disposti a riempirlo. È questo che ci conduce a ricercare nuove forme e nuove direzioni. Non abbiamo paura di proporre. È anche per questo che si affronta il microracconto o qualunque altra espressione letteraria senza timori reverenziali nei confronti delle definizione di genere. Credo che questa temerarietà fa si che non ci sia stanchezza creativa. Il consumarsi della parola e dell’idea è un lusso che la creatività dei latinoamericani non conosce. Nei nostri paesi la vita quotidiana è la migliore espressione di creatività che si possa fornire come esempio” dichiara lo scrittore.
Ed è proprio per questo, probabilmente, che il libro di Borges narra una storia particolare e interessante che si apre con un viaggio alla ricerca della persona amata. La vita del protagonista si intreccerà con una serie di omicidi ai danni di immigrati, omosessuali, emarginati e alle conseguenti indagini della polizia. Lo stesso, inoltre, incontrerà uno scrittore la cui opera, “La contemplazione” appunto, è stata rubata prima della pubblicazione.
Un’opera riflessiva, introspettiva e sorprendente che ha riscosso un notevole successo anche lontano dalla patria natale e a cui seguiranno ulteriori romanzi già in procinto di essere tradotti in italiano.
“In Spagna è stato appena pubblicato il mio ultimo romanzo “La ciclista delle soluzioni immaginarie” che spero venga presto tradotto anche in italiano. Racconta la storia di un burocrate che non sopporta più il suo matrimonio, il suo lavoro e il suo quartiere. Quest’uomo, il signor Silva, scoprirà la salvezza grazie alla comparsa di una ciclista acrobata che è disposta a risvegliare l’immaginazione di chiunque intenda ritornare alla vita. Inoltre – continua il Dtt. Borges - per gli inizi del 2015 dovrebbe essere disponibile in Italia il mio secondo libro: “L’uomo non mediatico che leggeva Peter Handke”.
fonte: link

mercoledì 4 settembre 2013

L'ULTIMO REGALO



Ma quali sono, mi chiedo, i giorni della nostra vita che ricorderemo per sempre? Quali, tra i tanti trascorsi con le persone che amiamo? E perché proprio quelli e non i mille possibili altri?


L'ultimo regalo, Gianfranco Pecchinenda


domenica 16 giugno 2013

IL PRESENTIMENTO



La scrittura come ricerca della giusta distanza da cui poter osservare e interrogare se stessi

Leggere Emmanuel Bove (VIDEO)

giovedì 28 febbraio 2013

SOCIOLOGIA DELLA CONOSCENZA

Sociologia della Conoscenza  




I - La sociologia della conoscenza: storia, oggetto, metodi. La definizione del campo disciplinare: dalle origini a Berger e Luckmann, la realtà come costruzione sociale.


II - Antropologia e conoscenza. I fondamenti biologici e sociali della conoscenza umana: le questioni epistemologiche dall'antropologia filosofica ai giorni nostri.

III- Conoscenza scientifica e conoscenza artistica: la narrazione del sapere.

IV - Conoscenza e Identità: la questione del doppio.










TESTI DI RIFERIMENTO:

Gianfranco Pecchinenda, Lo stupore e il sapere. Lezioni di sociologia della conoscenza, Ipermedium libri 2013 (il testo sarà disponibile a partire dal mese di aprile 2013)

Paul L. Landsberg, Teoria sociologica della conoscenza, Ipermedium libri 2003

Antonio Camorrino, Dal cosmo al caos, Ipermedium libri, 2012

Paul Yonnet, La ritirata della morte. L'avvento dell'uomo contemporaneo, Ipermedium libri 2011


venerdì 4 gennaio 2013

Questo non sono io


Per chi, come me, ha la pretesa di voler studiare l'identità, la strana vicenda che mi sta accompagnando nel corso di queste peraltro noiose vacanze natalizie, sta assumendo in questi ultimi giorni le caratteristiche di una vera e propria nemesi.
Il fatto è il seguente: nei giorni scorsi, tra uno scambio di auguri e una chiacchierata con gli amici, alcuni mi hanno fatto notare che un tale Gianfranco Pecchinenda, con tanto di fotografia,  si era recentemente registrato su Facebook, chiedendo l’amicizia e postando scritti, video e immagini riguardanti il sottoscritto (cioè colui che in questo momento sta scrivendo). Quasi tutti gli amici di cui sopra, avevano reagito con un “finalmente” anche tu ti sei deciso ad entrare nella comunità; “finalmente” potremo scambiarci notizie, opinioni, commenti e così via.
A questi avevo risposto – e ne approfitto per ribadirlo qui – che non essendo affatto un apocalittico, potevo vantarmi di essere stato tra i primi ad aderire alla nascente comunità, dalla quale mi ero poi cancellato per motivi che non sto qui a descrivere; diciamo – per sintetizzare – perché era diventata per me una “ladra di tempo”. E il tempo, con l’età, diventa un bene troppo prezioso! Ciononostante, per circa un paio d’anni mi ero comunque fatto risucchiare nei meccanismi della comunità attraverso la creazione di un doppio – Ricardo Montero – il quale mi era servito per una serie di mie sperimentazioni di carattere sociologico-letterario. Proprio un paio di mesi fa, quando oramai  praticamente tutti coloro che mi conoscono sapevano benissimo che Ricardo Montero ero io, avevo deciso di cancellarne definitivamente il profilo e riprendermi anche quel tempo (sempre crescente) che questo invadente personaggio aveva finito per sottrarmi.
Ed è proprio in questa fase, proprio cioè quando mi stavo definitivamente allontanando dai pervasivi meccanismi di questa peraltro simpatica comunità, che sopravveniva l’evento di cui sopra. Divertito, più che preoccupato, ho allora recuperato i codici d’ingresso del mio vecchio Montero e mi sono messo a curiosare tra le pagine di questo mio nuovo doppio.
In pochi giorni ho potuto verificare la presenza di quasi mille contatti, il nascere di una pagina http://www.facebook.com/pages/Gianfranco-Pecchinenda/187764664697396?ref=hl dedicata (cosa che peraltro mi onora e per la quale ringrazio molto gli amministratori!) e una serie di commenti, saluti, richieste di vario genere. Una mia cara amica mi ha consigliato di denunciare immediatamente l’accaduto sul sito dedicato di Facebook; altri si sono offerti di provare ad inserirsi tra gli amministratori della pagina, se non altro per controllare che non si verificassero abusi particolarmente gravi a mio nome. In tutto questo ho anche provato a immaginare chi potesse esserci dietro; chi potesse essere l’homunculus che animava e dava vita al tutto. Credo di averne qualche idea, ma la cosa, sinceramente, non mi appassiona più di tanto. Mi interessa molto di più provare a capire come potrei convincere i miei gentili interlocutori virtuali che “quello non sono io” e che “questo, invece, sono io”.
Credo che molto presto mi toccherà rimettermi a studiare i problemi connessi alla costruzione sociale dell’identità. Oppure, meglio, aprire e gestire personalmente un mio profilo su Facebook. Finalmente!