venerdì 20 marzo 2009

avviso

A partire dal prossimo 23 marzo le lezioni del lunedì si terranno nell'aula CO1 (via Mezzocannone n.16) anziché al cinema Astra. Si ricorda inoltre che mercoledì 25 marzo la lezione si terrà regolarmente (aula ottagono), mentre la lezione prevista per giovedì 26 marzo è sospesa per consentire lo svolgimento delle tesi di laurea.

lunedì 16 marzo 2009

Isaiah Berlin e la Rivoluzione Romantica

In passato, i valori umani - i fini della vita, quelli in nome dei quali vale la pena di creare o di promuovere o di distruggere le altre cose, in nome dei quali vale la pena di fare tutto, ed esistere è considerato esser fatto così - questi fini o scopi o valori ultimi erano creduti degli ingredienti dell' universo, da scoprire in esso, per mezzo di qualsiasi facoltà gli investigatori avessero impiegato per inventariare il mondo.

Dire che una cosa era buona o cattiva, giusta o sbagliata, bella o brutta, nobile o ignobile, degna d' esser conquistata o scoperta o fatta, era considerata una formulazione descrittiva - e registrava che quella cosa in questione possedeva tali qualità. Quale valore esistesse in essa dipendeva, naturalmente, dalla filosofia adottata. Con ciò, alcuni intendevano le qualità oggettive esistenti nel mondo, fossero percepite o no, come delle proprietà naturali, o delle caratteristiche normali individuate nell' esperienza quotidiana - colori, gusti, proporzioni. Altri pensavano magari che un valore consistesse nell' essere parte dello scopo generale della vita nel mondo, un valore creato da Dio o auto-generato. Oppure, poteva essere ciò che soddisfa un qualche mio bisogno, o della società in cui vivo, un bisogno che va identificato per mezzo della introspezione psicologica o della osservazione sociologica; o ciò che mi piace, o approvo, o ritengo capace di darmi probabilmente piacere o di condurmi alla gloria - in breve, il valore poteva essere analizzato in termini di inclinazioni soggettive o in quelle di gruppi umani, in un momento specifico o attraverso un periodo considerato. Ma quale che sia la visione abbracciata, oggettiva o soggettiva, assoluta o relativa, naturalistica o metafisica, a priori o a posteriori, individualistica o sociale, una formulazione di valore o scopo descriveva fatti e rappresentava una realtà. Ovviamente, era cruciale - in effetti, una questione di vita o di morte - scoprire quale fosse la verità in materia di condotta, cioè quali fossero i valori veri. Gli uomini morivano, le guerre si combattevano, proprio per le differenze di visione in questo senso.

Fu durante l' età romantica che, per la prima volta, cominciò a emergere la nozione che i giudizi di valore non sono affatto delle proposizioni descrittive, che i valori non sono scopribili, che essi non sono ingredienti del mondo reale come lo sono i tavoli o le sedie o gli uomini o i colori o gli eventi passati, che i valori non vengono scoperti, ma inventati, creati dagli uomini come le opere d' arte, e riguardo ai quali non ha senso chiedersi dove si trovassero prima.
Laddove i filosofi, da Platone in avanti, sembravano concordare che interrogativi del tipo «Cos' è bene?», «Come devo vivere?», «Cosa rende giusto l' atto?», «Perché devo obbedire?», avessero delle risposte che una saggezza poteva scoprire, benché potessero esservi opinioni molto diverse su come e dove le risposte andassero trovate, e quindi in cosa consistesse la saggezza, la nuova dottrina riteneva invece, o sottintendeva, che questo era un approccio privo di senso, come di chi si metta in testa di scoprire dove stesse la sinfonia prima che il compositore la ideasse, dove fosse la vittoria prima che il generale la ottenesse. Gli ideali e i fini non andavano cercati, essi erano creati. La rivoluzione che sarebbe venuta partendo da questo punto di vista - la trasformazione di valori, la nuova ammirazione per l' eroismo, l' integrità, la forza di volontà, il martirio, la dedizione a cio che si è concepito dentro di noi senza badare alle sue proprietà - fu la più decisiva dei tempi moderni. Essa rappresentò certamente il passo più grande nella coscienza morale dell' umanità sin dalla fine del Medioevo, forse fin dalla nascita del Cristianesimo. Dopo di allora, non vi fu passo di grandezza comparabile - si trattò dell' ultima grande «transvalutazione dei valori» della storia moderna. Uno degli scopi di questa riflessione è di attirare l' attenzione sulle conseguenze di ciò - di considerare in che grado esso modificò gli atteggiamenti esistenti, e la reazione contraria che stimolò, e quale abisso esso abbia creato tra le generazioni - quelle generazioni che sono venute dopo, che hanno accettato quei cambiamenti, talvolta poco consapevoli di quanto grandi e stupefacenti essi dovessero invece sembrare agli osservatori più accorti e acuti del tempo, e le generazioni le cui parole e i cui pensieri, semplicemente perché venivano prima, paiono antiquati e banali, talvolta per quella ragione soltanto.

Il nostro stesso pensiero è in grande misura il prodotto e il campo di battaglia della vecchia concezione «pre-rivoluzionaria» e della nuova «post-rivoluzionaria»; nessuna vera sintesi tra le due è stata effettuata dal semplice passaggio del tempo o dal semplice processo di cambiamento. Le controversie presenti, di tipo sia morale sia politico, riflettono lo scontro di valori iniziato dalla rivoluzione romantica.

venerdì 13 marzo 2009

lezioni I-VI (2008-09)

Il 2 marzo hanno avuto inizio le lezioni relative al modulo di Comunicazione e Processi Culturali. Al termine delle prime due settimane di corso sono stati trattati i seguenti argomenti:
il concetto di cultura, il processo dialettico di costruzione della realtà sociale (esteriorizazione, oggettivazione, interiorizzazione); la sociologia fenomenologica (approccio di base), il linguaggio e la cultura immateriale; la nascita delle istituzioni; la legittimazione (oggettivazioni di II livello); gli Universi Simbolici (legittimazioni di II livello).

giovedì 5 marzo 2009

Programma 2008-09

I testi di riferimento per sostenere l'esame sono i seguenti
:

1) Gianfranco 
Pecchinenda,
 La
 narrazione 
della
 società.
 Una
 introduzione
 alla

Sociologia
 dei
 Processi
 Culturali
 e Comunicativi, 
Ipermedium
 libri,
 Napoli
 2009 (Il volume sarà disponibile in libreria a partire dal 25 marzo 2009) ;

2) Antonio
 Cavicchia
 Scalamonti,
 La 
morte.
 Quattro
 variazioni
 sul 
tema,

Ipermedium 
libri,
 Napoli 
2007;

3) Gianfranco
 Pecchinenda,
 Videogiochi 
e 
cultura
 della
 simulazione.
 La 
nascita

dell’homo 
game, 
Laterza, 
Roma‐Bari 
2003;
4) Antonio
 Cavicchia
 Scalamonti
–
Gianfranco
 Pecchinenda,
 Il foglio e lo schermo,
 Ipermedium libri,
 Napoli
2007.

N.B.: I primi tre testi sono obbligatori per tutti. Il quarto è facoltativo per coloro che sosterranno l'esame corrispondente a 6 CFU e obbligatorio per coloro che sosterranno la prova corrispondente a 9 CFU

lunedì 2 marzo 2009

Lezioni

la lezione prevista per il giorno mer. 4 marzo non avrà luogo.
il corso di comunicazione e processi culturali riprenderà giovedì 5 marzo.